mercoledì 15 febbraio 2012

Tredici ai tarocchi

di Elisa Torri
regia Gian Franco Mazzoni
con Elisa Torri, Daniela Ferri, Alessandro Grande, Andrea Donnini, Susanna Bruscaglia
“Tredici ai tarocchi” è un testo caratterizzato da storie di vita quotidiana vissute da personaggi diversi. Sono storie di vita di tutti i giorni: di chi prende la metropolitana alle otto del mattino per andare al lavoro; di chi rimane in casa tutto il giorno nella speranza di poter prenotare telefonicamente una analisi clinica; di chi si sente sola, delusa ancora una volta dall’uomo del momento e vede puntualmente svanire nel nulla il suo sogno d’amore; di chi vive una propria tragedia personale e non sa come urlare il suo bisogno di aiuto. Storie tragicomiche di gente che come noi vive il ritmo stressante e a volte soffocante della quotidianità. Sarebbe bello fermarsi un attimo, comunicare veramente con “l’altro”, poter sognare qualcosa di diverso, magari nella speranza di “cambiare” la propria vita; non importa se in meglio o in peggio, ma cambiarla, nel desiderio di potersi ancora “emozionare”, nell’illusione di non farsi inghiottire dalla velocità dei nostri ritmi quotidiani, dal monotono “tram tram” di tutti i giorni.
Ti chiedi perché l’ho intitolato “Tredici ai tarocchi”? Ma perché il tredici negli arcani maggiori dei tarocchi è la carta che simboleggia la morte; ma molto raramente essa si riferisce alla morte fisica. Questa carta dei tarocchi in realtà racchiude in se un simbolismo diverso: è l’arcano della trasformazione, del movimento. Esso racchiude in se l’intimo desiderio dell’uomo di abbandonare il passato per accedere ad un futuro pieno di promesse. Se pur in modo doloroso e con sacrificio, l’auspicato cambiamento, quando viene toccato il fondo, porta con se l’inevitabile risalita, la liberazione cui fa seguito un risveglio interiore. Una presa di coscienza nuova, una nuova comunicazione con il mondo che ci circonda. I personaggi di “Tredici ai tarocchi” sono mossi da questo intimo desiderio, e io credo, caro spettatore, che tutti noi in realtà, nel profondo ne siamo colpiti, desiderosi che qualcosa come una ventata di aria nuova, anche se gelida, entri nella nostra vita.
Dall'1 al 4 marzo 2012
Piccolo Teatro Campo d'Arte
Via dei Cappellari 93 - Roma

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