domenica 11 marzo 2012

Nel nome del padre

Dal 14 al 18 marzo 2012
di Luigi Lunari
con Maria Giordano e Stefano Persiani
Regia di Stefano Mondini
Aiuto Regia Carlotta Guida
Luci ed audio Marco Fumarola
Riprese video Paolo Persiani
Figli schiacciati dalle ambizioni paterne. Ruota attorno a questo tema Nel nome del padre, il testo di Luigi Lunari che La Compagnia riflessa in uno specchio scuro porta in scena al Teatro Antigone di Roma dal 14 al 18 marzo. A dirigere Stefano Persiani nei panni di Aldo e Maria Giordano in quelli di Rosemary è Stefano Mondini.
Un uomo e una donna sono i protagonisti di questa profonda commedia sentimentale. I due si trovano in un luogo misterioso che presto si rivela come una sorta di purgatorio. Entrambi devono liberarsi dei loro drammatici ricordi per approdare ad una meritata pace eterna. Provengono dai poli opposti della nostra società: lei figlia di Kennedy e sorella del presidente assassinato, lui figlio di Palmiro Togliatti, figura storica, comunista italiano, perseguitato politico, esule in Russia durante la guerra. Ambedue hanno pagato un durissimo prezzo alla personalità e alle ambizioni – pur così diverse – dei loro genitori, dai quali sono rimasti irrimediabilmente schiacciati. Dramma “sentimentale”, che si conclude con il “lieto fine” di una unione tra le due anime e nel loro comune addormentarsi nella morte. Un testo profondo carico di significazioni umane e anche politiche. 

Note di regia Quando mi è stato proposto di mettere in scena questo testo ho dovuto farlo scendere in fondo al mio senso critico, togliergli gli strati che lo compongono per arrivare al cuore del testo. Due super uomini (nel senso della personalità, dell’ego) su sponde ideologiche totalmente opposte, l’uno capitalista che definirei integralista, così come l’altro comunista radicale. Rappresentano gli emblemi di due idee di società che hanno avuto molti seguaci. Due grandi uomini, ammirati, invidiati, che conquistavano il cuore della gente, impegnati fino in fondo nella loro personale lotta per imporre alla società il loro modello ideale. Qui vengono rappresentati come esseri umani, come genitori attraverso le voci, i corpi, le testimonianze dei loro figli che non hanno sopportato il peso di tanto ego. Schiacciati, stritolati fino alla follia dai rispettivi padri. Ideali diversi, ma dimensione umana simile, se non identica, che li accomuna nella loro colpa più grande: aver trascurato, vessato, ignorato, distrutto i loro figli più deboli, immolandoli all’altare del loro ego. Due attori che portano in scena i due poveri figli (Rosemary e Aldo) cercando, stavolta, di immolare i loro padri all’altare del pubblico disprezzo raccontandoli con asciuttezza quasi crudele, attraverso le loro debolezze che spesso sono le nostre.
Dal 14 al 18 marzo 2012
Teatro Antigone 
Via Amerigo Vespucci 42 
Tel. 335-7896542 e 349-2347494 
Biglietti 10.00 +2.00 (tessera associativa) 

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