lunedì 26 settembre 2011

Settemilanovecento meli storia di Sof’ja e Lev Tolstoj


drammaturgia e regia Lorenzo Maria Muccicon Elisa Proietti e Luigi Ragoni
‘la stanza di garza’ e oggetti di scena Beatrice Meoni
costumi Sartoria Teatrale Fiorentina
allestimento tecnico Fondazione Teatro di Pisa
organizzazione e promozione Monica Drusian e Jonathan Retico

una produzione Altredestinazioniteatro http://www.altredestinazioniteatro.it/

“Per il genio bisogna creare un ambiente tranquillo, allegro, comodo; al genio bisogna dare da mangiare,
bisogna lavarlo, vestirlo, bisogna trascrivere le sue opere un numero infinito di volte, bisogna amarlo,
non fornire pretesti per la sua gelosia, perché sia sereno; bisogna nutrire ed educare gli innumerevoli
figli che il genio procrea, con cui però si annoia e non trova il tempo di stare, perché deve comunicare
con i vari Epitteto, Socrate e Buddha e deve lui stesso tentare di diventare uno di loro.
E quando i componenti della cerchia familiare hanno dato tutto - giovinezza, forze, bellezza - per servire
questi geni, si sentono rimproverare di non averli capiti abbastanza.”

S. Tolstaja, I Diari

“Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.”

L. Tolstoj, A. Karenina

Negli ultimi anni, diversi studi hanno rivalutato il ruolo e la figura di Sof’ja Tolstaja nella biografia
dell’illustre marito.