Nell’ambito della rassegna di Teatro di Narrazione, ospitata presso la neonata Sala 5o, è in scena
“Il paese dei miei sogni” scritto e interpretato da Eugenia Scotti e Stefano Thermes, per la regia di Giancarlo Fares.
Attraverso le tecniche proprie del teatro di narrazione gli spettatori vengono coinvolti in una moderna Odissea, quella di Talip, un ragazzo kurdo che, arrivato in Italia, nel 2002 vive la realtà nascosta e celata al popolo italiano dei cpt (centri di permanenza temporanea) e degli altri centri volti ad ospitare gli immigrati che giungono nel nostro paese.
Una realtà spesso amara e triste. Lo spettacolo, però, non prescinde, dalla natura allietante del racconto, e i due bravi interpreti riescono a mantenere il sorriso sui volti del pubblico che giunge alla fine dello spettacolo con un senso di inadeguatezza e con il pensiero, che lo accompagnerà fino alle proprie case, di essere venuti a conoscenza di una storia che è necessario conoscere, perché possa essere ancora raccontata e possa smuovere gli animi a cambiare veramente le cose.
In un’atmosfera leggera si vivono così le peripezie, le difficoltà, i sogni e le paure di quelli che prima di essere immigrati sono esseri umani.
Uno spettacolo importante, da vedere.
Se proprio si volesse muovere una critica a “il paese dei miei sogni” è possibile criticare la datazione del racconto che giunge fino al 2006, difetto ma pregio al tempo stesso capace di spingere le persone ad aver voglia di sapere come si è evoluta questa realtà e, magari, in solitudine, capire cosa è cambiato.
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