dal 13 al 18 marzo 2012
regia Nino Pizza
con Viviana Alibrandi, Andrea Cefali, Pamela Cirulli, Giuseppe Di Canio, Marco Di Segni, Andrea Ferraro, Maria Galatro, Salvatore Gambilonghi, Vincenzo Giorgi, Carmela Lavorato, Federico Petrucci, Diana Pucci, Marta Reggio, Caterina Stillitano, Leonardo Viola
Un passante Marcello Fagiani C.I. Mario Mei Direzione del centro e supervisione Anna Cacciotti
Veniamo dal S. Maria della Pietà, l'ex manicomio di Roma. Il teatro ci consente di svestirci dalla categoria in cui ci hanno preso: folli! Con il teatro abbiamo scoperto di essere e avere un corpo, prima e innanzi tutto. Corpo senza nomi e senza definizioni: un corpo senza organi! Di noi, in scena, non rimane che Carne; rimane la potenza che ci consente di espanderci per tutto il mondo. Se verrai a vederci, a stare con noi, sarà consentita anche a te la ventura di svestirti da te. Prova, provaci
E allora allungo la mano, la tendo, ancora di più, non finisce più.
Non finisce più perché incontro il mondo. Dove finisce un corpo, dove finisce il mio corpo?
Vedo. Vedo perché mi guardi. Vedosonomondo. Mi spoglio provo a farlo. Mispogliospogliandoti. La carne! La carne c'è perché mi vedi.
Dove finisce un corpo, cosa vedo, cosa vedi?
Niente altro che una mela, solo una mela: l'istituzione della visione licenzia corpi e vedute e anche la natura non è indifferente. Ed anche i nomi, le cose: ti dico e non ci sei più, perduta nell'im-possibile nome.
produz. La voce della Luna Centro sperimentale integrato Asl RM E regia Nino Pizza Stiamo lavorando alla narrazione in scena. Questa per noi si gioca non solo nella voce ma anche e sopratutto attraverso l’edificazione del corpo del narratore. Sulla scena, oltre alle parole, tutti gli altri elementi fisici si articolano tra loro dando vita al racconto come carne alla figura del narratore. Dall’alchimia di questi elementi fondamentali l’azione fisica sorge a dare spazio, tempo e corpo alla vicenda narrata e al suo testimone.Lo spettacolo lo stiamo immaginando come racconto di un evento da diversi punti di vista. A seconda del narratore che di volta in volta agisce la scena muta la sua prospettiva. L’intreccio suggerisce una girandola di interpretazioni possibili che si offrono alla lettura del pubblico sollecitandolo a differenti soluzioni di senso.Il Lavoro dell’attore si esprime in un esercizio di combinazione ogni volta diverso dove gli elementi scenici, in una serie di accostamenti, giocano diverse composizioni dello spazio, differenti durate e partiture di tempo, proprie segmentazioni e variazioni del gesto nella manifestazione del corpo e emozione della presenza.Carne, il titolo, per dire la carne delle cose, per dire quanto appare di più crudamente reale e che per noi consiste non nella gravità del suo peso bensì nell’umana relazione col cosmo che ciascuno, ancor prima della nascita, vive. È a partire da qui che la realtà si costruisce, il mondo prende e dà corpo, che ogni storia è possibile. Storie che noi vorremmo comunque fatte di vicinanza, di accoglienza, di cura reciproca delle nostre membra.
Dal 13 al 18 marzo 2012 ore 21.30 - domenica ore 18 - lunedi riposo.
Ingresso €15 - ridotto €12 - studenti €8
CASA DELLE CULTURE DI ROMA - via san crisogono 45
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