venerdì 27 gennaio 2012

Marylin: gli ultimi tre giorni

Torna in scena il 13 febbraio per una replica straordinaria

Teatro dell’Angelo,
Via Simone de Saint Bon n. 19


Testo e regia di Elisabetta Villaggio
con Agnese Nano, Filippo Bubbico, Paola Bacchetti, Arianna Ninchi, Amedeo D'Amico, Fabio Farronato, Sandro Scarpelli

Sono le 4.25 del mattino del 5 agosto 1962. Eunice Murray, una donna dall’aspetto severo che fa la governante, sta componendo un numero di telefono. Risponde il sergente Clemmons, della polizia di West Los Angeles. La signora Murray annuncia che Marilyn Monroe è morta.Comincia così la commedia teatrale in un unico atto sugli ultimi tre giorni di Marilyn.
Nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 1962 Marilyn Monroe moriva in circostanze ancora oggi non chiarite e quest'anno ricorre il cinquantenario della morte. Aveva 36 anni. Le circostanze ancora non chiare rispetto alla sua morte ce la fanno sentire ancora qui, è come se il capitolo della sua vita non si fosse ancora chiuso. Sulla sua morte sono state fatte tantissime ipotesi. La più accreditata è sempre stata quella del suicidio che a me è sempre parsa troppo banale. Era un personaggio scomodo. Poteva diventare pericolosa perchè andava a letto con il Presidente degli Stati Uniti, con suo fratello, il Ministro della Giustizia ma anche con mafiosi del calibro di Sam Giancana. Sapeva troppe cose perchè a letto gli uomini, anche quelli importanti, si rilassano e parlano. Era uno spirito libero, Marilyn, indomabile. E questo può far paura a molti. “Io ho cercato di raccontare gli ultimi giorni della sua vita in maniera intimista, senza fronzoli, party ed abiti di lusso. Ho immaginato Marilyn nell'intimità della sua casa, tra le sue cose, le persone che frequentava o con le quali chiacchierava al telefono. E, ovviamente secondo il mio punto di vista, ho raccontato come è morta”.

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