Al Teatro Il Piccolo di Napoli, a due passi dalla stazione ferroviaria di Campi Flegrei, inaugurata la XIII edizione dellaRassegna Nazionale di teatro e pedagogia teatrale Confini e Frontiere, progetto ideato e promosso dalla CooperativaTeatrale Magazzini di Fine Millennio diretta da Salvatore Cipolletta. In apertura, il seminario L’uso della maschera tra artee pedagogia tenuto da Michele Monetta. A seguire, la presentazione della stagione teatrale 2011/2012 e la messa inscena dello spettacolo Il segreto di Gaia – Il pianeta che respirava diretto da Cristina Recupito.
MASCHERE E CORPI TRA DIDATTICA E TEATRO
«Il teatro è sempre un lavoro sui codici. Se devi lavorare con un codice devi esercitare il corpo in relazione al codice e la maschera organizza il movimento, disciplina la consapevolezza del corpo». L’uditorio ascolta le parole di Michele Monetta, si lascia guidare attraverso quei sentieri segreti che aprono al fascino della cultura teatrale, all’insegnamento di «una solidissima materia che ha a che fare con l’immaginazione». L’uso della maschera tra arte e pedagogia, un tema liminale al centro del seminario teorico-pratico interattivo, rivolto ai docenti di ogni grado d’istruzione, che vuole abbracciare studio e creatività, importanza educativa e cura dell’espressività.
Maschera, larva, spirito, rifrazioni di una stessa monade generata dall’atto vitale del respiro, sintesi complessa di riflessioni sull’esistenza innalzate dall’uomo a fisicità evanescenti nel perimetro extraquotidiano della rappresentazione. Come ricorda Jacques Lecoq, fondatore della Scuola Internazionale di Teatro e studioso della funzione del mascheramento nella Commedia dell’Arte: «La maschera ingrandisce la recita dell’attore e precisa i gesti del corpo e il tono della voce. Porta il testo al di sopra del quotidiano, filtra l’essenziale e lascia cadere l’aneddoto». Eternità espressiva del volto che apre alle infinite possibilità del corpo, centro focale attraverso il quale regolare quel rapporto tra competenza ed esecuzione di chomskyana memoria, quell’equilibrio tra il sistema di regole e la coscienza dell’esercizio edel ruolo simbolico della performance: la maschera è grammatica linguistica capace di aprire le porte della visione ad una dimensione altra, ad un luogo d’incontro tra l’uomo e la sua natura più oscura. Bautta veneziana, maschera neutra, maschera Topeng balinese: elementi di riflessione sullo studio del corpo, sulle linee della ricerca da sperimentare nell’atto del «calzare la maschera», sull’equilibrio interiore, sulla scoperta di se stessi. Una dimensione da allargare ai bambini, alla mimicry, all’espressione ludica del mascheramento che la didattica scolastica deve considerare come canale espressivo primario e come occasione di educazione alla coscienza del corpo e alla coscienza della vita.
Monetta, direttore dell’Icra Project, insegnante di Mimo e Maschera presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e di Recitazione e Commedia dell’Arte all’Ecole “Rudra” di Maurice Bèjart, fornisce elementi di Storia della Maschera e di Commedia dell’Arte, si rivolge ai docenti rimarcando il ruolo che le scuole dovrebbero avere nell’educazione alla scena. La serata diviene anche l’occasione per presentare la Stagione Teatrale 2011/2012 che avrà luogo da ottobre a giugno a Napoli presso il teatro Il Piccolo e a Salerno presso il teatro Centro Sociale e il Complesso di Santa Sofia. Tra i titoli in cartellone, presentati da Igor Canto, i Magazzini di Fine Millennio propongono, con la collaborazione della Compagnia La Carrozza d’Oro, gli spettacoli Figaro: le nozze mascherate (22 novembre Napoli, 9 marzo Salerno) , Hansel e Gretel (5 dicembre Napoli – 9 febbraio Salerno), Cappuccetto Rosso (2-3 maggio Napoli),
Pulcinella e Zeza. Con la collaborazione della Compagnia TeatrAzione, andranno in scena Closeup Medea (14-15 febbraio Salerno), Babbo Natale… S.O.S. dal Polo Nord (12-13-14-19-20 dicembre Napoli, 15-16 dicembre Salerno), Sognando Auschwitz – il giorno della memoria (30-31 gennaio Napoli, 1° febbraio Salerno), Paolo Borsellino – L’ultimo istante (12-13 marzo Napoli, 22 marzo Salerno), L’uomo la bestia e la virtù ( 23 febbraio Salerno, 16-17 aprile Napoli). Michele Monetta e Salvatore Cipolletta firmano Mascherata Universale (7-8 febbraio Napoli), spettacolo tratto da La storia di tutte le storie di Gianni Rodari. La Mansarda propone Pulcinellata Prima (13-14 febbraio Napoli); a cura della compagnia il Teatro nel Baule Il Favolificio. Teatro in lingua inglese con Robin Hood (27-28-29 febbraio Napoli, 30 marzo Salerno) firmato da Magazzini e Blah Blah Blah English Theatre e in lingua francese con Le Bourgeois
Gentilhomme (7 marzo Napoli) della Festina Lente Theatre Company. Ancora in programma seminari, laboratori ed incontri rivolti agli studenti e ai docenti formatori. Tra questi: Dalla scrittura scenica alla riscrittura di un testo a cura di Cristina Recupito e Igor Canto; Le fiabe più antiche nella lingua più antica e Narr-azione a cura di Luana Martucci; Il teatro dei burattini a cura di Alfredo Giraldi; Corso di aggiornamento in arte scenica e pedagogia teatrale a cura di Luana Martucci e Pasquale Napolitano; Progetto Sùlphur e il videoforum Il teatro di Kantor a cura di e in collaborazione con Icra Project.
A concludere la serata di presentazione di Confini e Frontiere, la messa in scena riadattata, per un pubblico di ormai non più bambini, de Il segreto di Gaia – il pianeta che respirava (Magazzini/TeatrAzione) spettacolo presente nel cartellone della stagione teatrale (17-18 gennaio Napoli, 19 aprile Salerno). In scena Tiziana Cilumbriello, Francesca Pica e Cristina Recupito, quest’ultima anche drammaturga (insieme a Nadia d’Amico) e regista. Gaia Buonavita, giovane ricercatrice ecologica dai crini verdi e il sorriso arioso, viene condotta da un coniglio ipercinetico lungo un percorso di conoscenza. Un viaggio attraverso i quattro elementi acqua, aria, terra e fuoco inizia la protagonista alla sensibilizzazione verso la sostenibilità ambientale. Dall’incontro con animali del regno naturale e con divinità arcaiche, il messaggio che gradualmente emerge mira a formare la consapevolezza, nello spettatore, dello stato di crisi che affligge l’ambiente.
Agire per cambiare, intervenire in tempo per porre riparo a quanto l’uomo quotidianamente compie sovvertendo gli equilibri del nostro ecosistema. Lo spettacolo ragiona sulle tematiche ecologiche attraverso il linguaggio mimetico, attraverso la ricerca dialogica col pubblico, mira a rendere viva partecipazione quel doppio concettuale che elegge a oggetto di rappresentazione sotto forma di monito edificante. Performatività, reinvenzione della componente vocale, impiego della maschera, riferimenti alla cultura della marionetta, questa la codificazione di una pièce che coinvolge e insinua il desiderio di un ritorno all’infanzia.
Un’ampia offerta, dunque, quella dei Magazzini di Fine Millennio, un valido contributo alla formazione didattica e al teatro civile, un programma volto alla cura delle giovani generazioni… affinché si possa tornare a parlare di progettualità.
Christian Iorio
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